Johannes Hevelius, La Costellazione della Nave Argo |
La narrativa Fantasy, come genere letterario, è ancora molto lontana dal riconoscimento di critica, oggi, tributato alla Fantascienza.
Nonostante, infatti, da qualche anno, questo genere sia al centro di una grossa operazione culturale (condotta in primo luogo dall'industria cinematografica) non riesce a scrollarsi di dosso la vocazione all'intrattenimento che gli rimane tenacemente appiccicata addosso.
Se è vero, infatti, che sull'onda del successo si è iniziato a "consacrare" gli autori classici come Tolkien o Lewis e che , anche a livello letterario, il Fantasy conosce uno dei massimi momenti di successo commerciale (basti da solo il caso di Harry Potter) il genere fatica a trovare uno spazio credibile all'interno della narrativa contemporanea.
Rispetto alla Fantascienza, al Fantasy sono probabilmente mancati autori come Dick, Vonnegut, Ballard (per non parlare della Lessing) in grado di rinverdire gli ormai logori stereotipi di genere e attualizzarne le tematiche.
Rende quindi poco fiduciosi sul futuro il fatto che uno dei migliori autori di Fantasy come Holdstock, che con la saga dei Mitago aveva iniziato a rivoluzionare completamente il genere, torni sui suoi passi con questo primo episodio del ciclo di Merlino le cui premesse, al di là delle sue innegabili doti narrative, fanno presagire un inutile collage di miti banalizzati e miscelati al solo scopo di produrre qualcosa di appetibile dal punto di vista commerciale.
Sarà che personalmente non amo molto la commistione tra le mitologie di popoli differenti (a meno che non sia quella di American Gods di Gaiman), che la moda del celtismo in Italia è inevitabilmente associato ai delirii padani, che con i soggetti basati sul ciclo arturiano e su Merlino si potrebbe piastrellare Camelot o per la passione con cui ho letto il ciclo dei Mitago; sarà forse per l'insieme di tutti questi motivi che la lettura del primo libro della trilogia di Merlino è stata una cocente delusione.
Per dare un piccolo assaggio della trama, Belloveso, il fondatore mitico di Milano avrebbe ospitato i due figli di Medea e Giasone, per conto della madre che, per nasconderli a Giasone, li avrebbe fatti viaggiare nel tempo...
Nessun commento:
Posta un commento