venerdì 27 febbraio 2015

L'ultimo uomo nella torre

Resti delle celebrazioni della festa di Ganesh Chaturthi, Mumbai da Demotix.
Aravind Ariga, L'ultimo uomo nella torre (Last Man in Tower, 2011), "Super ET", Einaudi, Torino, 2013, traduzione dall'inglese di Norman Gobetti.

Se chiedete informazioni sul Vishram Society, vi diranno subito che si tratta di un condominio pucca, assolutamente, impeccabilmente pucca. p. 5

Ecco come questa città non smette mai di crescere: calcinacci, merda, piante e pacciame lasciati a loro stessi ingoiano a poco a poco il mare, protendodosi verso l'altro capo della baia cone una lingua di un serpente, sibilando attraverso l'acqua salata: qui c'è altra terra, altra terra. p. 161

Tutta Bombay è stata creata così: dal desiderio dell'immondizia e delle discariche, su cui sorge la città bonificata, di diventare qualcosa di meglio. p. 161

La gente si avventurò fuori dagli edifici, nell'acqua del colore del tè dell'Assam su cui galleggiavano sia la spazzatura sia la luce accecante. p. 164

Un uono non è quel che dicono di lui i vicini. p. 236

Invece un uomo è quel che dicono di lui i vicini. p. 236

Nella Via Lattea metropolitana, a volte ci si imbatteva in un sistema solare autonomo: come quegli uomini che giocavano a carte quasi in silenzio nella penombra di quel pianerottolo, interrompendosi solo per pranzare o per sostituire lo stoppino della lampada ad olio. Ricchi non lo sarebbero mai stati, però avevavno quell'eterni pomeriggio di carte in compagnia. p. 307

E si mettevano a contrattare: perché non è che un assasino dovesse per forza spuntare un prezzo migliore per le melanzane. p. 437

Niente può fermare un essere vivente che vuole essere libero. p. 460

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lunedì 23 febbraio 2015

La principessa di latta


Philip Pullman, La principessa di latta (The Tin Princess, 1994), "Biblioteca Economica Salani", Salani, Firenze, 2013, Traduzione dall'inglese di Gloria Pastorino.

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domenica 22 febbraio 2015

Pantumas

Ortacesus, mietitura (Sardegna Digital Library)

Salvatore Niffoi, Pantumas, "I Narratori", Feltrinelli, Milano, 2012.

Era uno scampolo di gugno, di quelli che all'imbrunire portano nuvole che si srotolano nel cielo come lunghe garze insanguinate.

Si sedette accanto al marito e lo accarezzò, proprio come avrebbe fatto una madonna che aveva capito che ogni Cristo si doveva prendere con le piaghe e con la croce, se no che amore sarebbe mai stato?

Che bello sarebbe stato portarlo altrove Chentupedes, fargli vedere il mare, farlo sorridere!
I paesi che non conoscono il mare sono tutti un poco tristi, soffrono di una malinconia profonda perché sono pastinati in terra e non possono immaginare tutta la bellezza di quell'immenso blu. Ma il paese dei Niala-Carbia, a dispetto del suo nome, Centopiedi, non si muoveva di un passo. Era sempre fermo e uguale a se stesso, e non cambiava mai, proprio mai.

Gli uomini, dalla pace e dalla guerra non hanno mai imparato niente, perché niente hanno imparato da quello che gli passa sotto gli occhi tutti i giorni. Il cielo è per tutti solo un'immensa spugna che di notte si scurisce per le vergogne del mondo.

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Vita dopo vita


Kate Atkinson, Vita dopo vita (Life After Life, 2013), "Narrativa", 590, Editrice Nord, Milano, 2014, Traduzione di Alessandro Storti.

Il sennno di poi è una cosa meravigliosa. Se tutti capissimo le cose all'istante, non ci sarebbe nessuna storia da scrivere.

Nessuno stava veramente scavando, più che altro spostavano a mani nude le macerie, con la delicatezza di una squadra di archeologi.

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martedì 17 febbraio 2015

Valerio Evangelisti


Valerio Evangelisti (Bologna, 20 giugno 1952)
Ciclo di Eymerich
1994, Nicolas Eymerich, inquisitore
1995, Le catene di Eymerich
1996, Il mistero dell'inquisitore Eymerich
1996, Il corpo e il sangue di Eymerich
1997, Cherudek
1998, Picatrix. La scala per l'inferno
2001, Il castello di Eymerich
2002, Mater Terribilis
2007, La luce di Orione

2010, Rex tremendae maiestatis

Ciclo di Pantera
1998, Metallo urlante
2002, Black Flag

2003, Antracite

Trilogia di Magus
1999, Il presagio
1999, L'inganno
1999, L'abisso
2000, Magus. Il romanzo di Nostradamus (edizione che riunisce i tre romanzi)

Ciclo delle lotte sindacali
2003, Antracite
2004, Noi saremo tutto
2011, One Big Union


Ciclo messicano
2005, Il collare di fuoco
2006, Il collare spezzato


Ciclo dei pirati
2008, Tortuga
2009, Veracruz

2012, Cartagena

Trilogia de Il sole dell'avvenire
2013, Il sole dell'avvenire. Vol. I. Vivere lavorando o morire combattendo
2014, Il sole dell'avvenire. Vol. II. Chi ha del ferro ha del pane

Altri

2004, La potenza di Eymerich (con Kai Zen, Emerson Krott, Wu Ming 5)
2005, Lune nere (con Paolo Ferrucci)
2008, Controinsurrezioni (con Antonio Moresco)

domenica 15 febbraio 2015

One Big Union


Valerio Evangelisti, One Big Union, "Strade Blu. Dark", Mondadori, Milano, 2011.

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sabato 14 febbraio 2015

Babel-17

Principio della relatività linguistica, illustrazione di B. L. Whorf. 
Samuel R. Delany, Babel-17 (Babel-17, 1966), "Classici Urania", 130, gennaio 1988, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, Traduzione di Gianni Montanari.

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venerdì 13 febbraio 2015

Una stagione selvaggia

The Comanche Drive-In Theater, Steve Hirsch

Joe R. Lansdale, Una stagione selvaggia (Savage Season, 1990), "Stile libero. Noir", Einaudi, Torino, 2006, Traduzione di C. Prinetti.

Avevo letto in un libro che gli uomini primitivi riuscivano a vedere Venere in pieno giorno, a occhio nudo. Anche i marinai nel 1600 ci riuscivano, e la usavano per orientarsi in mare. Adesso quella era una capacità inutile che non interessava più a nessuno, e l’uomo moderno non riusciva più a vedere Venere durante il giorno.
Non so perché ma tutto questo mi angosciava. Cazzo, io non riuscivo a vedere quella bastarda nemmeno di notte.

Mi stava chiamando, ma la sua voce sembrava arrivare da molto lontano. Stava chiamando anche qualcun altro. Qualcuno di nome Tessa D’Arazzo. No, un momento.
Era testa di cazzo. Per caso ero io?
«Rispondimi, testa di cazzo. Stai bene?»
«Credo di sì,» dissi.

Saltò quella parte, ovviamente l’avevo già sentita e lui lo sapeva, ma a un ubriaco non interessa cosa è stato detto prima, pensa solo al presente e a come si sente, e tirare fuori quella roba è come mettere su una bella canzone blues che hai già ascoltato centinaia di volte. Le parole le sai già, ma ti piace ancora lo stesso.

l suo capo doveva trovarlo molto più affascinante di come lo vedevamo Leonard e io. Per quanto mi riguardava, nel peggiore dei casi non gli avrei pisciato addosso neanche se fosse andato a fuoco, e nel migliore gli avrei spento le fiamme prendendolo a pestoni.

Se non torni su in fretta, verrò laggiù a salvarti il culo.»
«So che è la tua parte preferita, Leonard, ma porta a galla anche il resto insieme a quello.»
«D’accordo.»

**Playlist**

  1. Hank Williams - Settin' the Woods on Fire
  2. Pete Seeger - If I Had A Hammer
  3. Percy Sledge - When a Man Loves a Woman
  4. The Turtles - She'd Rather Be With Me
  5. Hank Williams - All My Rowdy Friends Are Coming Over Tonight

01. «È Hank Williams che sento in sottofondo?»
«Non lui in carne e ossa, ma sì. Setting the woods on fire. »

02. Quando arrivate alle canzoni folk, magari torno. Me la cavo bene con I Got A Hammer. »
«Sbagli periodo,» dissi. «Stiamo parlando di Beatles e Doors, qui.»
«Non ci azzecco mai,» disse Leonard, «eppure ci provo con tutte le mie forze, cazzo.»

03/04.Non ci coccolammo né ci baciammo più. Non parlammo neanche. Trudy accese la radio. Era una stazione di musica anni Sessanta. Percy Sledge cantò When A Man Loves A Woman, seguito dai Turtles con She Only Wants To Be With Me. Belle canzoni, momento sbagliato. Era deprimente.

05. Misi su l’album di Hank Williams di Leonard, Greatest Hits, Volume 2, e alzai il volume.

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