giovedì 26 dicembre 2013

I guerrieri del ghiaccio

George Raymond Richard Martin, I guerrieri del ghiaccio (prima parte di A Dance with Dragons, 2011), "Oscar bestsellers", 2260, Mondadori, Milano, 2012, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri e G.L. Staffilano, 486 pagine.
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sabato 21 dicembre 2013

L'ombra della profezia

George Raymond Richard Martin, L'ombra della profezia (seconda parte di A Feast for Crows, 2005), "Oscar bestsellers", 1872, Mondadori, Milano, 2008, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri e Michela Benuzzi, 476 pagine.
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mercoledì 18 dicembre 2013

Il dominio della regina

George Raymond Richard Martin, Il dominio della regina (prima parte di A Feast for Crows, 2005), "Oscar bestsellers", 1769, Mondadori, Milano, 2007, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri e Michela Benuzzi, 488 pagine.
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sabato 14 dicembre 2013

Il portale delle tenebre

George Raymond Richard Martin, Il portale delle tenebre (terza parte di A Storm of Sword, 2000), "Oscar bestsellers", 1420, Mondadori, Milano, 2004, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 457 pagine.
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venerdì 13 dicembre 2013

I fiumi della guerra

George Raymond Richard Martin, I fiumi della guerra (seconda parte di A Storm of Sword, 2000), "Oscar bestsellers", 1381, Mondadori, Milano, 2003, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 457 pagine.
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mercoledì 11 dicembre 2013

Tempesta di spade

George Raymond Richard Martin, Tempesta di spade (prima parte di A Storm of Sword, 2000), "Oscar bestsellers", 1348, Mondadori, Milano, 2003, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 475 pagine.
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lunedì 9 dicembre 2013

La regina dei draghi

George Raymond Richard Martin, La regina dei draghi (seconda parte di A Clash of King, 1999), "Oscar bestsellers", 1286, Mondadori, Milano, 2002, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 510 pagine.
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venerdì 6 dicembre 2013

Il regno dei lupi

George Raymond Richard Martin, Il regno dei lupi (prima parte di A Clash of King, 1999), "Oscar bestsellers", 1261, Mondadori, Milano, 2002, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 522 pagine.
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martedì 3 dicembre 2013

Il grande inverno

George Raymond Richard Martin, Il grande inverno (seconda parte di A Game of Thrones, 1996), "Oscar bestsellers", 1150, Mondadori, Milano, 2001, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 441 pagine.
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sabato 30 novembre 2013

La cavalcata dei morti


Fred Vargas, La cavalcata dei morti (L'Armée furieuse, 2011),  "I casi del commissario Adamsberg. Super ET", 7, Einaudi, Torino, traduzione dal francese di Margherita Botto, 2013, 423 pagine.

C'era una scia di bricioline di pane che dalla cucina arrivava in camera da letto, fin sulle lenzuola pulite tra cui riposava la vecchia, morta e a bocca spalancata. p. 3

- Uno sa sempre qual è la sua decisione prima ancora di averla presa. In realtà, lo sa fin dall'inizio. Ecco perché i consigli non servono a niente. p. 14

Un'ora dopo decollava di nuovo, seguito dal duplice sguardo pensoso e vuoto di Adamsberg e di suo figlio. p. 422

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mercoledì 27 novembre 2013

Il trono di spade

George Raymond Richard Martin, Il trono di spade (prima parte di A Game of Thrones, 1996), "Oscar bestsellers", 1145, Mondadori, Milano, 2001, traduzione dall'inglese di Sergio Altieri, 441 pagine.

Tyrion Lannister aveva visto le mappe, ma i giorni di marcia lungo le piste selvagge che dalla strada del Re li avevano condotti in quella desolazione raggelante gli avevano insegnato una dura lezione: le mappe sono una cosa, la terra è una cosa brutalmente diversa. p. 135

Se un uomo si dipinge un bersaglio sul petto, deve aspettarsi che prima o poi qualcuno lanci una freccia. p. 231

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sabato 23 novembre 2013

La domenica della vita

La statua di François-Jean Lefebvre de La Barre a Montmartre, Parigi. La statua è stata eretta nel 2001 in sostituzione dell'originale, originariamente collocata nel 1926 e  rifusa per fini bellici nel 1943.

Raymond Quenau, La domenica della vita (Le dimanche de la vie, 1952), "Letture Einaudi", 18, traduzione dal francese di Giuseppe Guglielmi, postfazione di Giovanni Magrini, Einaudi, Torino, 2009, 217 pagine.

Siccome i personaggi questo romanzo sono reali, ogni rassomiglianza con figure immaginarie verrebbe ad essere fortuita.

Non poteva immaginarselo che ogni volta che passava davanti alla sua bottega, lei lo guardava, la negoziante, il soldato Brû. p. 3

- Se te lo chiedono, imbecille, risponderai, cretino, che non ne sai niente, idiota. p. 33

Una volta accettato il principio, fissarono poi la durata: quindici giorni parve loro sufficiente. Ci si stracca di troppa intimità e, alla lunga, ci si stanca della cantatina, unicamente per la cantatina: due settimane, giusto quel che ci vuole per gustare senza disgustarsi. pp. 41-42

Non credeva ai preti, né alle loro storie. Gli riconosceva soltanto un certo gusto per l'architettura e, forse anche, per la musica. p. 173

Julia si strafocò dal ridere: era per metterci la mano sulle chiappe. p. 198

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martedì 19 novembre 2013

Tra cielo e terra

Il casone di Borgata Martinetto, lungo il fiume Arroscia (Ranzo, IM).

Anton Giulio Barrili, Tra cielo e terra, Fratelli Treves Editori, Milano, 1907.

Ma si, che volete? gli avevano fatto un'ingiustizia. Le ingiustizie non si sopportano, o si mostra di averle meritate; nel qual caso non sono più ingiustizie, ne convenite?

La  notte, senza lume di luna, era buia e l'entrare del treno nelle centomila gallerie delle Cinque Terre e l'uscirne non facevano divario alla vista.

"l'orthodoxie c'est ma doxie à moi; l'étérodoxie c'est votre doxie à vous".

Ci sono parole nei vocabolari; costrutti e locuzione nelle grammatiche; ci stanno a guisa di forme morte o dormenti, che si ravvivano o si ridestano al suono della voce da cui sono richiamate.

E andava innanzi così, alla ventura, come si va pur troppo in tante circostanze della vita, quando non siamo noi che scegliamo il sentiero o regoliamo i nostri passi, ma è la nostra passione, il caso.

I facili discorritori amano che qualche parola metta in mezzo ai loro discorsi; almeno quando essi hanno la bontà di ricogliere il fiato.

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lunedì 11 novembre 2013

Mappe per amanti smarriti



Nadeem Aslam, Mappe per amanti smarriti (Maps For Lost lovers, 2004), Universale Economica Feltrinelli, 1919, Feltrinelli, Milano, 2009, traduzione dall'inglese di Delfina Vezzoli, 379 pagine.

Shamas se ne sta sulla porta aperta a guardare la terra, quella calamita che strappa al cielo i fiocchi di neve per attrarli a sé. p. 11

Parlare ad alta voce è una necessità, perché il quartiere è sordo dopo trent'anni di lavoro in fabbrica, e mescola il tè per minuti e minuti di fila come se in fondo alla tazza ci fossero dei sassi invece che granelli di zucchero. p.53

Le parole sono pronunciate con la schiena girata: l'interlocutore viene messo alla prova, per vedere se riesce a indovinare l'espressione che le accompagna, come fa un innamorato quando chiude gli occhi e chiede di che colore sono: la risposta giusta sarà una prova d'amore. p. 101

Ma i miracoli nascevano dalla fede, non la fede dai miracoli. p. 128

Charag e Stella si persero tra la folla che si riversò per la strada come una massa di termiti da un formicaio violato. p. 135

Tra loro si stende un ponte di vetro e il passo che Shamas azzarda verso di lei è molto, molto esitante. p.145

Shamas dice che parlare con lei è una consolazione e un piacere, che la bellezza non è ciò che lui cerca in una donna; ma, come tutti gli uomini, ha le idee poco chiare, peggio di un bambino: in realtà vuol dire che la bellezza da sola non è ciò che cerca - una donna deve essere intelligente oltre che bella. p. 220

Suraya aveva detto: "Ho dovuto degradarmi con te. la nostra religione non mi concede alternative per riavere il mio adorato figlio". Naturalmente si pentiva della prima cosa, non della seconda: ecco fino a che punto un sistema condiziona la gente a credere nella sua infallibilità, a convincersi che non si possa metterlo in discussione. "Siamo costretti a mendicare, " dicono i mendicanti, "la maledetta pancia vuole nutrimento": così la colpa è della pancia, non dell'ingiustizia di un mondo che non fa niente perché tutti possano riempirsi la pancia in modo dignitoso. p. 247

"Cos'è questo gran parlare di denaro vecchio e denaro nuovo? Se è denaro nuovo è macchiato del sangue e del sudore della povera gente che viene sfruttata e svilita nel presente, e se è denaro vecchio è macchiato del sangue e del sudore della povera gente che è stata sfruttata e svilita nel passato. Le gambe dei troni della gente ricca hanno sempre poggiato sulle teste della povera gente". p. 322

Si allontana dalla vetrina del giornalaio e s'incammina lungo la strada coperta di neve. p.379

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mercoledì 4 settembre 2013

Brevi interviste con uomini schifosi

David Foster Wallace, Brevi interviste con uomini schifosi (Brief Interviews with Hideous Men, 1999), "Stile libero", Einaudi, Torino, 2000, traduzione dall'inglese di Ottavio Fatica e Giovanna Granato, introduzione di Fernanda Pivano, 288 pagine.

I bei sederi salgono la scala come pendoli in un liquido, un delicato codice indecifrabile. p. 13

Io chiesi a papà che lezione trarre dalla cosa e lui disse che secondo lui era che non puoi insegnare a un porco a cantare e mi disse di andare a rastrellare la ghiaia del vialetto dal fossato prima che fottesse il canale di scolo. p. 74

Lei ha un'espressione uscita dalla pagina 18 del catalogo Victoria's Secret. p. 75

Sempre che non sia una specie di psicopatico capace di razionalizzare qualsiasi cosa e incapace di vedere il male che sta sfacciatamente perpetrando  o a cui non frega un accidente ma vuole continuare a illudersi che gliene frega così può continuare a considerarsi un tipo in fondo decente. p. 101

[...] dove gli occhi della povera moglie di X sembrano due enormi bruciature di sigarette fresche su una coperta acrilica [... ] p. 144

Sopra il Massachusetts il cielo è imbrattato di stelle. p. 197

Le unghie degli uomini sono ributtanti. Tienile corte e tienile pulite. È questo il mio motto. p. 244


sabato 31 agosto 2013

La lunga estate calda del commissario Charitos


Petros Markaris, La lunga estate calda del commissario Charitos (Vasikos metochos, 2007), "Narratori stranieri", Bompiani, Milano,  2007, traduzione dal greco di Andrea Di Gregorio, 375 pagine.

"Spieghi la candidata perché ha scelto questo argomento." p. 11

Ma io, ormai, ho deciso: appartengo alla classe medio-piccola, la cui vita scorre tra piccole gioie e piccole vendette. p. 375

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mercoledì 28 agosto 2013

Nera di malasorte



Marco Della Croce, Nera di malasorte, Felici Editore, Ghezzano, 2013, 504 pagine.

Martedì 21 novembre 1944. Appena sveglia spalancai la finestra della camera e respirai a fondo la fredda aria autunnale. p. 5

«Si sbaglia, commissario. Mio figlio si chiama Vittorio». p. 495

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lunedì 19 agosto 2013

Ombre

Cartolina d'epoca del fiume Boyne, 1890-1900 ca.

Neil Jordan, Ombre (Shade, 2004), "Le strade", 98, Fazi, Roma, traduzione dall'inglese di Lucia Olivieri, 339 pagine.

So con precisione quando sono morta. p. 11

Le risponde con un sorriso "Io son buono a succhiar la malinconia su da una canzone al modo che una donnola succhia le uova". p. 170

Mi girai sulla schiena e scorsi le Pleiadi sopra di me attraverso la foschia notturna. se fossi morto, ricordo di aver pensato, non avrei potuto sperare in una pace più assoluta. p. 251

Cercò di trovare una parola per quelle nere creste d'acqua. Ossidiana. p.303

Perché sappiamo che un giorno anche loro non esisteranno più, come noi, come i cirri dei nostri capelli che si muovono con le maree sul letto del fiume, come il cavallo che ha distrutto l'orzo, come i petali del ciliegio in fiore che si staccano dai rami dell'albero nel frutteto del monastero e svolazzano giù, sulla testa pelata dell'abate dalla lunga barba che sta ancora dormendo e sogna di loro. p. 332.

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martedì 30 luglio 2013

La danza del gabbiano


Andrea Camilleri, La danza del gabbiano, "La memoria", 789, Sellerio, Palermo, 2009, 271 pagine.

Fu verso le cinco e mezza del mattino che non ce la fici cchiù a ristarisinni corcato coll'occhi sbarracati a taliare il soffitto. p. 9

Assittato supra alla verandina, in compagnia di tanticchia di malinconia, tentò di consolarisi con un piatto, enormi, di caponatina. p. 267

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giovedì 25 luglio 2013

Chiamatemi Malaussène


Jerome Charyn, Chiamatemi Malaussène (Call me Malaussène, 1997), "Net. Narrativa", 270, il Saggiatore, Milano, 2006, traduzione dall'inglese di Laura Grimaldi, 79 pagine.

Signore,
non voglio vedere il mio Proust su uno schermo, né il mio Melville con asterisco sotto il nome che seduca  la gente a disegnare la gobba di Moby Dick o la forma esatta della penna di Bartleby. Preferisco che i miei eroi e i miei demoni riposino all'interno della mia immaginazione. 'ffanculo il suo Interface, 'ffanculo il suo Windows. 'ffanculo il suo CD Rom. Il magico Melville non è più Melville. E Proust con Passione è illuminante quanto un leccalecca. Se non la smette, sarò costretto a farle saltare le cervella e a distruggere la sua intesa stirpe,
Distinti saluti,
Isaac Sìdel p.7

Chiamatemi Malaussène p. 79

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Ore disperate

Scena del film "The Desperate Hours" diretto da W. Wyler (1955).
Joseph Hayes, Ore disperate  (The Desperate Hours, 1954), "Experience/Serie Nera", Mattioli 1885, Fidenza, Parma, 2007, traduzione dall'inglese di Cecilia Mutti, 235 pagine.

Uscirono dalla boscaglia qualche minuto dopo l'alba, un'alba fredda, umida, con la nebbia che si sollevava dai campi. p. 9

Macché , si disse, costringendosi a sorridere. A quest'ora dovresti aver imparato che le cose di cui hai più paura sono quelle che accadono con minore possibilità. p. 23

Ralph Hilliard, non sapendo dove guardare per l'imbarazzo, teneva gli occhi fissi fuori dal finestrino. p. 235

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