lunedì 11 novembre 2013

Mappe per amanti smarriti



Nadeem Aslam, Mappe per amanti smarriti (Maps For Lost lovers, 2004), Universale Economica Feltrinelli, 1919, Feltrinelli, Milano, 2009, traduzione dall'inglese di Delfina Vezzoli, 379 pagine.

Shamas se ne sta sulla porta aperta a guardare la terra, quella calamita che strappa al cielo i fiocchi di neve per attrarli a sé. p. 11

Parlare ad alta voce è una necessità, perché il quartiere è sordo dopo trent'anni di lavoro in fabbrica, e mescola il tè per minuti e minuti di fila come se in fondo alla tazza ci fossero dei sassi invece che granelli di zucchero. p.53

Le parole sono pronunciate con la schiena girata: l'interlocutore viene messo alla prova, per vedere se riesce a indovinare l'espressione che le accompagna, come fa un innamorato quando chiude gli occhi e chiede di che colore sono: la risposta giusta sarà una prova d'amore. p. 101

Ma i miracoli nascevano dalla fede, non la fede dai miracoli. p. 128

Charag e Stella si persero tra la folla che si riversò per la strada come una massa di termiti da un formicaio violato. p. 135

Tra loro si stende un ponte di vetro e il passo che Shamas azzarda verso di lei è molto, molto esitante. p.145

Shamas dice che parlare con lei è una consolazione e un piacere, che la bellezza non è ciò che lui cerca in una donna; ma, come tutti gli uomini, ha le idee poco chiare, peggio di un bambino: in realtà vuol dire che la bellezza da sola non è ciò che cerca - una donna deve essere intelligente oltre che bella. p. 220

Suraya aveva detto: "Ho dovuto degradarmi con te. la nostra religione non mi concede alternative per riavere il mio adorato figlio". Naturalmente si pentiva della prima cosa, non della seconda: ecco fino a che punto un sistema condiziona la gente a credere nella sua infallibilità, a convincersi che non si possa metterlo in discussione. "Siamo costretti a mendicare, " dicono i mendicanti, "la maledetta pancia vuole nutrimento": così la colpa è della pancia, non dell'ingiustizia di un mondo che non fa niente perché tutti possano riempirsi la pancia in modo dignitoso. p. 247

"Cos'è questo gran parlare di denaro vecchio e denaro nuovo? Se è denaro nuovo è macchiato del sangue e del sudore della povera gente che viene sfruttata e svilita nel presente, e se è denaro vecchio è macchiato del sangue e del sudore della povera gente che è stata sfruttata e svilita nel passato. Le gambe dei troni della gente ricca hanno sempre poggiato sulle teste della povera gente". p. 322

Si allontana dalla vetrina del giornalaio e s'incammina lungo la strada coperta di neve. p.379

la copertina






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