domenica 22 agosto 2010

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte



Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (The Curious Incident of the Dog in the Night-Time, 2003), "Super ET", Einaudi, Torino, 2003, traduzione dall'inglese di Paola Novarese, 247 pagine.


Penso che le persone credano nell'aldilà perché detestano l'idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura. p.45

E non vedrei altro che stelle. Le stelel sono i luoghi dove miliardi di anni fa di formarono le molecole da cui ha avuto origine la vita. Per esempio, tutto il ferro che uno ha nel sangue e che serve per non diventare anemici è stato prodotto da una stella. p.66

Il quinto giorno, domenica, si mise a piovere forte. Mi piace quando piove forte. È come essere avvolti da un rumore indistinto, continuo, che mi ricorda il silenzio ma non è vuoto come il silenzio. p.125

Pioveva talmente forte che le gocce brillavanocome scintille elettriche (anche questa è una similitudine, non una metafora). p.125

Nell'angolo fra il tetto e il capanno e il grande albero che sovrasta lo steccato della casa vicina vidi la costellazione di Orione.
Si dice che Orione si chiami così perché Orione era il nome di un cacciatore e la costellazione ha la forma di un cacciatore con un bastone e l'arco e le frecce, come in questo disegno



Ma è una cosa davvero stupida perché si tratta solo di stelle, e si potrebbero unire i puntini a piacimento, e allora potrebbe assomigliare ad una signora con l'ombrello che saluta con la mano, o alla caffettiera della signira Shears, che viene dall'Italia, con una maniglia e il vapore che esce, oppure un dinosauro.



E non ci sono linee nello spazio, quindi si potrebbero unire i pezzi di Orione con quelli della costellazione della Lepre o del Toro o dei Gemelli e dire che il nome della costellazione è Il Grappolo d'Uva o Gesù o La Bicicletta (solo che non c'erano biciclette ai tempi dei Romani e de Greci quando chiamarono Orione Orione).
E comunque Orione, non è un cacciatore né una caffettiera o un dinosauro. È solo Betelgeuse e Bellatrix e Alnilam e Rigel e 17 altre stelle di cui non conosco il nome. E sono esplosioni nucleari lontane milioni e milioni di chilometri.
E questa è la verità. p.148

La gente crede in Dio perché il mondo è decisamente molto complicato e ritiene alquanto improbabile che una cosa complicata come uno scoiattolo volante o l'occhio umano o un cervello siano nati per caso. p.188


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sabato 21 agosto 2010

Mater Terribilis



Ritratto di Giovanna d'Arco, dal registro del Parlamento di Parigi (1429) tenuto da Clément de Fauquembergue [wikipedia]

Valerio Evangelisti, Mater Terribilis, "Piccola Biblioteca Oscar", 338, Mondadori, Milano, 2003, 454 pagine.


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martedì 17 agosto 2010

Il ritratto Bellini



Gentile Bellini (attribuito a ) Ritratto di Maometto il Conquistatore (Mehmed II), 1480, National Gallery, Londra.

Jason Goodwin, Il ritratto Bellini (The Bellini Card, 2008), "Stile libero Big", Einaudi, Torino, 2009, traduzione dall'inglese di Cristiana Mennella, 342 pagine.

L'autore ha aperto un blog dedicato al romanzo (http://thebellinicard.wordpress.com/).

Il "diagramma dell'arenario", come lo definisce Goodwin, nelle immagini tratte dal blog Ai margini





L'Arenario è un'opera di Archimede che aveva come scopo quello di quantificare il numero di granelli di sabbia in grado di riempire la sfera delle stelle fisse.

L'incipit dell'opera, dedicata al tiranno di Siracusa, Gelone II, recita:

« Alcuni pensano, o re Gelone, che il numero dei granelli di sabbia sia infinito in quantità: non intendo soltanto la sabbia che si trova nei dintorni di Siracusa e del resto della Sicilia, ma anche quella che si trova in ogni altra regione, abitata o deserta. Altri ritengono che questo numero non sia infinito, ma che non possa esistere un numero esprimibile e che superi questa quantità di sabbia. » [da wikipedia]


- Le possibilità non sono infinte. Solo le impossibilità. Il regno del possibile ha dei limiti. I granelli di una manciata di sabbia si possono contare. Rientra nei confini del possibile. p.113

- Ti scriverò, - le disse.
Lei scosse la testa. - Meglio di no. Farò conto che siate... come il vento. Non tornerete, vero?
- No -. Palewski tossì. - Non tornerò. p.311

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domenica 15 agosto 2010

Una donna senza fortuna

Certo che era un bel posto del cavolo per infilarci un finestrone come quello, che guardava soltanto su un'opprimente vicinanza di alberi.
Richard Brautigan, Una donna senza fortuna (An Unfortunate Woman, 2001), Isbn, Roma, 2007, traduzione dall'inglese e introduzione di Enrico Monti, 133 pagine. 
 
Probabilmente è proprio questo che un passeggero deve fare, passare da un posto all'altro, ma questo non semplifica affatto le cose. L'unica cosa che puoi fare è augurargli buona fortuna e sperare che abbia un'idea di quanto gli sta inevitabilmente accadendo. p.38

È una casa di legno nel significato classico del termine, per cui le ombre al suo interno sono di lunga durata: ombre iniziali e poi decenni di ombre in aggiunta a quelle prime ombre, che hanno continuato a raccogliersi e addensarsi fino a oggi, lunedì 15 febbraio 1982. p.70

La mia vita è praticamente priva di dinamiche ormai da più di un anno e continuo ad impiegare troppo tempo per fare cose semplicissime e il mio cuore è come una colonia sulla luna popolata da una specie unica di stalattiti apparaentemente prive di transizioni. p.77

È convinta che, quando fa bene l'amore la mattina, l'amore non lasci mai la sua camera.
Non sa di essere parte dell'alba. p.78

Da quando sono uscito qualche istante fa, dal cielo non è arrivata neanche l'ombra di un rumore, eccezion fatta chiaramente per gli uccelli. Possiedono il cielo con le loro voci. p.99

Lei era molto intelligente e così le nostre menti potevano spaziare ampie e libere. Tra l'altro trovo che l'intelligenza nelle donne sia un afrodisiaco. Credo di averlo letto da qualche parte, ma comunque sia, l'intelligenza in una donna mi eccita sessualmente. p.103

[... ] e magari a me piace togliere i vestiti a donne più alte, mentre preferisco guardare quelle più basse togierseli da sole. p.103

Ho qualche problema con la parola "pervertito" perché francamente faccio fatica a capirla. C'è una signora inglese vissuta nell'Ottocento che ha detto la cosa più bella che mi è mai capitato di sentire riguardo alle preferenze o alle pratiche sessuali di una persona. Ha detto qualcosa del tipo: "Facciano quel che vogliono, basta che non lo facciano per strada e non spaventino i cavalli". So che la citazione non è esatta, ma è abbastanza precisa per i miei scopi. p.106

Erano cose che a volte fuggivano dalla prigione dentro di me in cui le tenevo. A volte riuscivano a liberarsi con metodi ingegnosi come abili fuggiaschi, altre volte ero io stesso ad aprire la porta della cella per lasciarli uscire e sbranarmi vivo come un branco di lupi mannari rabbiosi, di solito nel cuore della notte quando ero solo e non c'era nessuno a cui chiedere aiuto e l'unico proiettile d'argento che mi poteva aiutare si trovava su un lato della luna talmente oscuro che avrebbe fatto assomigliare il tip-tap di Shirley Temple al lento e penoso formarsi del carbone, chiuso per milioni di anni nei suoi giardini sotterranei. p.109

Mi sa che quello che sto cercando di dire è che la sua voce aveva un delicato chiarore, come una candelina che brucia in un'immensa cattedrale tenebrosa costruita per una religione mai definita e per questo mai aperta al culto. p.112

LE PAROLE SONO FIORI DI NIENTE. TI VOGLIO BENE. p.112

Non so come andrà a finire tra me e mia figlia. Ho esplorato tutte le possibilità come un archeologo. Queste rovine mi disorientano e mi tormentano. Ma non ho la minima idea di come catalogarle e in quale museo finiranno e se gli scavi sono appena iniziati o sono finiti. p.123

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Una recensione a fumetti di Marco Petrella (pubblicata su l'Unità)

lunedì 9 agosto 2010

Fool


E state pensando anche che Shakespeare ha scritto una tragedia elegante che funziona alla perfezione, e che io non sono stato capace di lasciarla in pace. Ho dovuto metterci sopra le mie mani unte e insudiciarla con trombate da ricci e sborra di scimmia. Evidentemente, a questo mondo non si può avere semplicemente una cosa bella. (Che idiota impertinente, Nota dell'autore p.327)





Christopher Moore, Fool (Fool, 2009), "Scatti", Elliot, Roma, traduzione dall'inglese di Chiara Brovelli, 336 pagine.


"Certo che stai male, viviamo nel maledetto Medioevo. Chi non ha la peste ha la sifilide." p.52

Forse un motivo c'è se negli scacchi non esiste la figura del matto. Come si muoverebbe? Che strategia seguirebbe? E, soprattutto, quale sarebbe la sua utilità? Oh, però è presente nei mazzi di carte. A volte c'è un matto, a volte due. Non ha nessun valore, naturalmente. Non ha nessuno scopo. È solo uno strumento del caso. Solo chi distribuisce le carte può dargli un valore. E chi è che da le carte? Il fato? Dio? Il re? Uno spettro? Un terzetto di streghe? p. 153

"Il matto corrisponde al numero zero" mi spiegò "ma solo perchè rappresenta le infinite possibilità di tutte le cose. Potrebbe diventare qualunque cosa. Vedi? Porta tutti i suoi beni in un fagotto che tiene sulla spalla. È pronto a tutto. È pronto ad andare ovunque e diventarechiunque, a seconda della necessità. Non tagliarlo fuori, Taschino, solo perché è il numero zero". p.154

"Mi ha trombata brutalmente, contro la mia volontà, e ha concluso troppo in fretta". p.194

"Gli uomini sono fatti così, bambina. Concedi loro i tuoi favori e un attimo dopo si ritrovano a russare come un orso in una grotta. Così va il mondo, pare". p.285

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martedì 3 agosto 2010

Sognando Babilonia

I giardini pensili di Babilonia, incisione di Martin Heemskerck
Richard Brautigan, Sognando Babilonia (Dreaming of Babylon, 1977) "Le Onde", 3, Marcos Y Marcos, Padova, 2002, Traduzione dall'inglese di Pietro Grossi, 255 pagine.

Portava sempre un accapatoio allentato che avrebbe vinto il primo premio a un concorso di bellezza per blocchi di cemento. p.13

Non ho idea di come certa gente possa vivere come faccio io. Casa mia è talmente sporca che di recente ho cambiato tutte le lampadine da settantacinque watt con altre da venticinque per non vederla. p.16

La vita ha i suoi alti e bassi. La mia adesso non poteva che salire. L'unica cosa più in basso di me era un uomo morto. p.25

Poi il collo parlò per la prima volta. Una voce che pareva un terremoto in una fabbrica di incudini gli esplose di fronte, perché non si prese la briga di girarsi.
"Non scazzare" disse. "Vogliamo quel cadavere". p.149

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lunedì 2 agosto 2010

Metafisica dei tubi


La mia conclusione fu senza appello: tra tutti i pesci, il più insulso - e anche l'unico - era la carpa.



Disegno di Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892)


Amélie Nothomb, Metafisica dei tubi (Métaphysique des tubes, 2000) "Le Fenici Tascabili", 112, Guanda, Parma, 2004, traduzione dal francese di Patrizia Galeone, 121 pagine.


Il tempo è un'invenzione del movimento. Chi non si muove non si accorge del tempo che passa. p.15

"Il piacere è una meraviglia che mi insegna che io sono io. Io sono la sede del piacere. Io sono il poacere: ogni volta che ci sarà il piacere, ci sarò io. Non esiste piacere senza di me, non esisto io senza piacere !" p.28

L'acqua aveva paura quanto me: come i bambini timidi, andava avanti e indietro initerrottamente. La imitai. p.55

Improvvisamente sfuggii ala pesantezza terrestre: il fluido s'impandromì di me e mi appollaiò sulla sua superficie. Urlai di piacere. Maestosa vome Saturno, col salvagente come anello, rimasi in acqua per ore. Fu necessario farmi uscire con la forza.
- Mare!
Fu la settima parola. p.55

Pare che tutti i fratelli maggiori siano così: forse bisognerebbe sterminarli. p.70

Non era tanto per gentilezza che avevo mentito. Piuttosto perché nessun linguaggio conosciuto avrebbe potuto avvivcinarsi alla forza del mio risentimento, perché nessuna parola sarebbe stata all'altezza della mia delusione. p.102

Senza saperlo stavo assistendo alla rilevazione d una delle leggi più soprendenti dell'universo: ciò che non avanza regredisce. C'è la crescita e poi il declino; in mezzo, non c'è niente. L'apogeo? Non esiste. È un'illusione. p.109

In seguito non è successo più niente. p.112

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