venerdì 24 settembre 2010

La volpe azzurra





Sjón, La volpe azzurra (Skugga-Baldur, 2003), "Piccola biblioteca Oscar", 497, Mondadori, Milano, 2006, traduzione dall'islandese di Silvia Cosimini, 110 pagine.


È curioso quanto le volpi azzurre siano simile alle pietre, lo sono in maniera stpefacente. Quando vi si accucciano accanto durante l'inverno non c'è speranza di poter distinguerle dalle rocce, si, sono molto più infide di quelle bianchem che proiettano pur sempre un'ombra o risultano gialle contro la neve. p.11

L'orlo del giorno stava sparendo.
Nei saloni della volta celeste faceva abbastanza scuro perché le sorelle dell'aurora boreale potessero iniziare le loro vivace danze dei veli.
Con incantevoli mutamenti di colore si librarono leggere e agili sulle ampie quinte del firmamento in vaporosi abiti d'oro, mentre le loro collane di perle si sparpagliavano per ogni dove seguendo le loro movenze esuberanti. Uno spettacolo del genere risulta più splendente subito dopo il tramonto.
Poi si chiude il sipario; la notte prende il sopravvento. p.36

Il mondo socchiude appena l'occhio buono. La pernice gorgoglia. I ruscelli sussurrano sotto la lastra di ghiaccio e sognano la primavera, quando diventeranno fiumi possenti e minacciosi. Del fumo si leva dai cumuli di neve sparsi sui fianchi dei monti - sono le loro fattorie.
Tutto è di un azzurro uniforme, tranne quel che scintilla sulle cime. È l'inverno a Dal. p.45

Lo avevano portato in breve su da Kvosi, fuori città, a sud, sui ghiaioni, giù fino al amare, dove si era messo a correre sull'arenile urlando nell'eternità luminosa: Ti rendo omaggio, mare, tu rifletti l'uomo libero!". Era la notte di San Giovanni, la mosca si dondolava su uno stelo, il piovere zufolava e i raggi del sole notturno striavano l'erba. p. 61

"Ho visto l'universo! È fatto di poesie!" p.65

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Il generale immaginario



Richard Brautigan, Il generale immaginario (A Confederate General from Big Sur, 1964), Isbn, Roma, 2009, traduzione dall'inglese e cura di Enrico Monti, 122 pagine.

Lee Mellon abitava nella casa abbandonata di un amico che eran campione di ping-pong di serie C in un rustico manicomio californiano. Le serie A, B, C erano determinate dal numero di ellettrochoc somministrati ai pazienti. Gas e luce erano stati staccati nel 1937, quando avevano sfrattato la madre dell'amico perché teneva le galline in casa. p.32

I gatti erano lì con noi, stesi come fleci pelose davanti al fuoco. Eravamo tutti di buon umore. Mentre i gatti rispolveravano vecchie fuse vegetali e arrugginite dalle profondità dei loro ricordi preistorici - tanto erano disabituati alla sazietà - noi intavolammo una conversazione. p.75

Seccammo il whisky un'ora prima dell'alba. Giaceva ai nostri piedi come la profezia di una battaglia. Le stelle tiravano per le lunghe in cielo ed erano appese con lo spago sul nostro futuro. p.96

"Ah, l'erba" ripeteva continuamente Lee Mellon. "È erba. È erba. La mamma me l'aveva detto. Il prete mi aveva avvisato che mi avrebeb corroso le ossa nelle cellule cerebrali. Papà mi ha preso sulle ginocchie e mi ha detto: "Smettila di sballare le bestie, figliolo. Stamattina una vacca ha fatto l'uovo e un coniglio ha cercato di sellarsi". Ah, l'erba. È erba!" p.101

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La recensione a fumetti di Petrella

La voce della nostra ombra





Jonathan Carroll, La voce della nostra ombra (Voice of Our Shadow, 1983), "Lain", 62, Fazi, Roma, 2009, traduzione dall'inglese di Carla Vannuccini, 220 pagine.


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mercoledì 22 settembre 2010

PopCo



Scarlett Thomas, PopCo (PopCo, 2005), "Nuova Narrativa Newton", 149, Newton Compton, Roma, 2009, traduzione dall'inglese di Carla De Caro, 466 pagine.


Ma io sono un'anomalia. Una farmacista che fa i turni di notte e vive di foglie. Folie verdi da bere; foglie marroni da fumare. p.25

Il passo felpato è un'abilità speciale di mia invenzione. Per farlo bisogna indossare calzini spessi e poggiare il peso sui piedi moltolentamente e con grande attenzione, in modo da non fare rumore.
Occorre immaginare che il piede si fonda con il pavimento; tallone, avampiede, punta, così, lentamente. p.124

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book trailer italiano


venerdì 17 settembre 2010

Willard e i suoi trofei di bowling

Richard Brautigan, Willard e i suoi trofei di bowling (Willard and His Bowling Trophies, 1975), "Le foglie", 72, Marcos Y Marcos, Milano, 2004, traduzione dall'inglese di Pietro Grossi, 169 pagine.


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lunedì 13 settembre 2010

L'isola

Hernán Neira, L'isola (Ameland, 2005), "La frontiera scomparsa", Guanda, Parma, 2005, traduzione dallo spagnolo di Roberta Bovaia, 108 pagine.


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giovedì 9 settembre 2010

Ragazza con paesaggio





Jonathan Lethem, Ragazza con paesaggio (Girl in Landscape, 1998)"I Mirti", Tropea, Milano, 2006, traduzione dall'inglese di Andrea Buzzi, 288 pagine.


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domenica 5 settembre 2010

Hud il selvaggio





Paul Newman nel film Hud il Selvaggio (Hud, 1963), regia di Martin Ritt


Larry McMurtry, Hud il selvaggio (Horseman, Pass By, 1961), "Experience/Frontiere", Mattioli 1885, Fidenza, 2006, traduzione dall'inglese di Sebastiano Pezzani, 198 pagine.


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I primi minuti del film