lunedì 23 marzo 2009

Atmosfera letale





Bruce Sterling, Atmosfera letale (Heavy Weather, 1994), "Piccola Biblioteca Oscar", 620, Mondadori, 2009, traduzione dall'inglese di Stefano Gardinale, 377 pagine.

Bruce Sterling non è solo un ottimo scrittore che ha rivoluzionato, insieme a William Gibson, la Fantascienza contemporanea. Con i suoi romanzi e gli interventi critici ha portato ad un pieno sviluppo il filone critico della Fantascienza, trasformando il genere, spesso considerato di solo intrattenimento, in uno spazio di critica sociale attuale.
Ha anticipato e analizzato in modo lucido le tematiche della globalizzazione, dell'Informazione e dei cambiamenti climatici non confinandole a sfondo della narrazione ma cercando di correlarle tra loro.
Sterling è uno tra i pochissimi scrittori che oltre a rappresentare gli effetti di una realistica visione catastrofista è stato capace anche di elaborare e proporre definizioni, soluzioni tecnologiche ed ideologiche. Non è un caso, infatti, che i movimenti antagonisti di mezzo mondo, soprattutto quelli focalizzati sulle problematiche legate all'informazione, si siano appropriati di sue creazioni letterarie per definire la loro azione politica o quando hanno avuto bisogno di trovare dei nomi ai loro progetti.

In questo romanzo Sterling si concentra sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, sull'instabilità climatica, immaginandosi un nordamerica pieno di profughi per gli effetti devstanti della desertificazione, delle inondazioni e (soprattutto) dei tornado.
Considerando che il libro è stato scritto nel 1994 un decennio prima cioè dello tsunami in Thailandia e della devastazione seminata dall'uragano Katrina a New Orleans non si può non riconoscere a Sterling la capacità di saper azionare una sorta di fast forward sulla realtà contemporanea.

I tornado sono classificati in gradi progessivi di distruttività secondo la Scala di Fujita. Il massimo grado di questa scala corrisponde al livello F5, "Incredibile", con velocità che può andare dai 420 ai 512 Km/h. L'idea di base del racconto è quella di un gruppo di "cacciatori meterologici" che insegue, a scopi scientifico-documentaristici, un tornado di classe F6.

Macchine intelligenti in agguato in tutta la suite, le loro spie di accensione occhietti rossi di pipistrelli nella mezza luce delle persiane chiuse. Macchine accucciate in nicchie nelle pareti bianche di stucco messicano... p.1

La sua carne gli sembrava argilla bagnata, qualcosa di unto e umido e completamente inerte. p.1

«A quel tempo, sai, la gente non riusciva a crederci. Non riuscivano a credere che quest'area enorme dei buoni, vecchi Stati Uniti sarebbe finita abbandonata da tutti, che la gente che si era stabilita in questa terra e l'aveva domata... lo dicevano spesso: "Domare la terra".. che quella gente sarebbe stata spazzata via dalla faccia del pianeta. Voglio dire: non c'erano precedenti. Sembrava assolutamente improbbaile e anomalo.» p.173

«Alex, ci sono due tipi di persone a questo mondo. Le persone che non vogliono sapere, anche se dovrebbero sapere. E le persone che proprio sono costrette a sapere, anche se non farà loro alcun bene.» p.175

«Il confine è fottuto, e il governo è fottuto!» Si tolse la scarpa sinistra e la gettò di lato. «E la società è fottuta, e il clima è davvero fottuto. E i media sono fottuti, e l'economia è fottuta, e le persone più intelligenti al mondo vivono come profughi e criminali!» Strappò il cellofan da un paio di boxer di seta disegnata e vi entrò. «E nessuno ha idea di un modo per migliorare le cose, e non c'è modo di migliorare le cose, e non ci sarà alcun modo, e noi non controlliamo niente di importante delle nostre vite! Ed è così che va oggi, e sì, è divertente!» Fece una risata stridula. «È divertentissimo! E se non ne cogli il lato buffo, non meriti di vivere negli anni 2030.» p.218


Copertina dell'edizione italiana, Art Director: Giacomo Callo, progetto grafico: Wanda Lavizzari Foto Laura Ronchi / Getty Images



Copertina dell'edizione americana Bantam Spectra, 1995



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