venerdì 26 febbraio 2010

Il mostro degli Hawkline



Richard Brautigan, Il mostro degli Hawkline. Un western gotico (The Hawkline Monster, 1974) ISBN, Milano, 2008, traduzione dall'inglese e cura di Enrico Monti, 204 pagine.

Greer e Cameron avevano un po' l'aria di quelli che sono sempre in grado di gestire ogni situazione con un minimo dispendio di forze e massimi risultati. Non avevavno l'aria da duri o cattivi. Sembravano piuttosto un tranquillo distillato di queste due qualità. p.11

La Central County è una grande contea rurale con comntagne a nord e a sud e un'immensa solitudine in mezzo. Le montagne erano piene di alberi e torrenti.
La solitudine si chiamava Dead Hills.
Le colline morte si estandevano per una cinquantina di chilometri. Erano migliaia di collinette: gialle e vuote in estate, con un sacco di cespugli di ginepro nelle valli e un po' di abeti qua e là, che si comportavano come pecorelle smarrite scappate dalle montagne e finite nelle Dead Hills e, una volta lì, incapaci di ritrovare la strada del ritorno.
... poveri alberi... p.23

"In questo hai ragione" disse Cameron. "Non è certo il solito tran tran. Cioè, non mi è mai capitato di scopare con un maggiordomo morto stecchito al piano di sotto".
"Non posso crederci" disse Miss Hawkline.
"È morto" disse Cameron. "Avete un maggiordomo morto in corridoio". p.112

La copertina









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