martedì 28 aprile 2009

Il medico di corte





Ritratto della principessa Louise Auguste, Anton Graff, 1791, Collezione del Castello di Rosenborg



Ritratto di Johann Friedrich Struense



Ritratto della regina Carolina Matilde di Hannover, Jens Juel, 1771

Per Olov Enquist, Il medico di corte (Livläkarens Besök, 1999), "Universale Conomica Feltrinelli", 1909, Feltrinelli, Milano, traduzione dallo svedese di Carmen Giorgetti Cima, 327 pagine.

Enquist fruga tra le fronde dell'albero genalogico della dinastia reale danese, la seconda più antica al mondo, ricostruendo il periodo della cd. "Rivoluzione danese" e del suo tragico epilogo.

Il 14 gennaio 1766, alla morte del padre, Federico V, sale al trono di Danimarca e Norvegia, Cristiano VII, all'età di diciassette anni. Lo stesso anno Cristiano sposa per procura, il 1 ottobre, Carolina Matilde di Hannover, sua cugina di primo grado e sorella di Giorgio III re di Gran Bretagna.
Il matrimonio formale si celebrò a Copenaghen l'8 novembre del 1766. I rapporti coniugali furono molto scarsi (Enquist sostiene che si limitarono ad uno solo) ma abbastanza però a far si che la regina rimanesse incinta e partorisse Il 28 gennaio del 1768 l'erede al trono, Federico VI.
Il 12 gennaio 1769, Cristiano tornò a corte dopo un viaggio che lo aveva portato a visitare Altona, Parigi e Londra. Lo aveva accompagnato in quel viaggio un medico di Altona, illuminista, Johann Friedrich Struensee che tornò a Copenaghen con lui.
In breve, Cristiano, affetto da probabile schizzofrenia e da disturbi mentali, affidò il governo a Struensee che iniziò a promulgare provvedimenti di ispirazione illuminista con l'intento di riformare il regno.
In questo periodo il medico tedesco riuscì a vincere l'ostilità manifestata per lui da parte della regina e, successivamente, a divenirne l'amante. Il 17 giugno del 1771 la regina partorì il suo secondo figio, la principessa Luisa Augusta che, anche sulla base delle evidenti somiglianze ravvisabili nei ritratti, si dice fosse la figlia di Struensee.
L'opera riformatrice di Struensee non si fermò e, insieme allo scandalo suscitato dalla relazione che intratteneva apertamente con la regina, decretò la risposta restauratrice ad opera della regina vedova, la matrigna di Cristiano, Giuliana Maria di Brunswick-Lüneburg e di Ove Høegh-Guldberg.
Struensee e la regina vennero arrestati il 17 gennaio del 1772, il medico fu imprigionato e torturato e confessò la relazione con la regina. Carolina, reclusa nel castello di Kronborg (quello di Amleto...) alla notizia della confessione dell'amante ammise anch'essa la relazione.
Il 28 aprile del 1772 Struensee fu giustiziato pubblicamente, dapprima con il taglio della mano destra, quindi decapitato. Il suo corpo fu squartato ed esposto al pubblico.
La regina, dopo il divorzio, fu esiliata a Celle, in Germania dove morì l'11 maggio 1775.

La modestia dell'aspetto gli fu peraltro a lungo di una certa utilità. Durante la rivoluzione danese, era stato protretto dalla sua aria insignificante. I personaggi importanti sparirono, si annientarono a vicenda. Restò Guldberg, l'insignificante, e tuttavia il più grande nella foresta di alberi abbattuti che si era trovato davanti.
L'immagine dei grandi alberi abbattuti lo seduceva. In una lettera, scrive della relativa piccolezza dei grandi alberi nel periodo di crescita, e della loro caduta. Nel corso dei secoli tutti i grandi alberi del regno di Danimarca erano stati abbattuti. Soprattutto le querce, che si usavano per costruire navi. Era rimasto un regno privo di querce di qualche importanza. In quel paesaggio devsatato, dice di sentirsi crescere come un arbusto che s'innalza sopra i ceppi dei grandi alberi abbattuti e sconfitti.
Non lo scrive ma il sottinteso è evidente,. Così la grandezza sorge dalla mediocrità. p.16


In copertina, ritratto di Cristiano VII di Danimarca



Copertina dell'edizione Iperborea, 2001



Copertina dell'edizione Norstedts, 1999


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