venerdì 1 gennaio 2010

Il viaggio di Lewi



Petrus Lewi Pethrus (1884 - 1974)



Carl Hindrik Sven Rudolphsson Lidman (1882 – 1960)


Per Olov Enquist, Il viaggio di Lewi (Lewis resa, 2001), Iperborea, Milano, 126, 2004, traduzione dallo svedese di Katia De Marco, Postfazione di Massimo Ciaravolo, 574 pagine.

La narrazione è incentrata sulla vita di Lewi Pethrus e, in misura minore, di Sven Lidman due tra i fondatori del movimento pentecostale in Svezia.
Ciò che può spingere a leggere una biografia romanzata su un ministro protestante svedese sono le domande che si pone Enquist, domande che riguardano la formazione e il concretizzarsi dei movimenti di rinnovamento siano essi il razionalismo illumista di Struensee, il sindacalismo dei primi del Novecento o le pulsioni religiose dei movimenti del Risveglio.
Con questo romanzo Enquist conclude infatti una sorta di trilogia iniziata con La partenza dei musicanti e proseguita con Il medico di corte. Quello che scaturice dai tre romanzi è un complesso e disconnesso affresco della storia europea visto dalla prospettiva apparentemente marginale del mondo scandinavo.



Il tappeto di stelle al di là, al di là! le stelle visibili... era questo che non si poteva disegnare. Era la sipegazione del perché le domande erano così difficili e le risposte così semplici che quasi non ci potevi credere. p.33

Ma in alto, sopra quell'essere umano ignaro e confuso che non sapeva più cosa pensare, si stendevano le stelle, strato su strato come tanti pelli di pecora, anche se in un certo senso era carta oleata: prima le cose comprensibili che si disegnavano, dietro le stelle minori quasi sconosciute, e dietro ancora, come una spruzzata di farina, quel che era spaventoso, il mistero stesso.
Quello a cui nessuno poteva rispondere. p. 33

Ma come rimbombavano le stelle! Come rimbombavano! p. 35

Bisognava essere piuttosto formali nel sindacato, così si aveva l'impressione di essere una piccola parte di una grande organizzazione che aveva regole molto solide e quindi una forza irresistibile. p. 50

Sai cos'è la gelosia? Io lo so. È come sdraiarsi nudi su un formicaio. p. 238

"Sono solo un povero figlio di operai, e tu hai passato tutta la vita tra libri e giornali. Ma la mia opinione è che non bisogna mai andarsene per protesta. Viene dimenticato in una settimana. Bisogna minacciare di restare. È così che gli si fa paura." p.502

La copertina



Copertima dell'edizione Lund, 2001



Copertina dell'edizione Overlook, 2005


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