martedì 4 novembre 2008

dial 99999*


La violenza dovrebbe essere gratuita, e nessuna rivoluzione che si rispetti dovrebbe raggiungere i sui scopi. p. 258

J. G. Ballard, Millenium People (Millenium People, 2003 - "Universale Economica", 1885, Feltrinelli, Milano, 2006 traduzione di Delfina Vezzoli).
Nel suo penultimo romanzo, Ballard ritorna a scolpire le scene e i personaggi che ormai sono una costante della sua produzione.
Troviamo lo psicologo che prima cerca di padroneggiare e poi viene travolto dalla lucida follia di un medico. Ci sono Harley e Jaguar, qualche riferimento agli aerei e all'areonautica, relazioni libertarie e il Ministero degli Interni...
C'è naturalmente l'ennesimo ricamo sul ruolo liberatorio della violenza e la rivolta delle persone normali (questa volta la "classe media" di un ex-quartiere modello, Chelsea Marina, alla periferia della metropoli londinese).
Intendiamoci, le teorie sociologiche di Ballard sono molto interessanti ed è difficile dimenticarsele appena chiuso il libro, l'esito letterario però, alla lunga, annoia.

Il turismo è un sonnifero potente. É una truffa di dimensioni colossali, e fa credere alla gente che ci sia qualcosa di interessante nella loro vita.
É il gioco delle sedie al contrario. Ogni volta che si ferma la musica di sottofndo, la gente si alza e balla intorno al mondo, e al cerchio vengono aggiunte altre sedie, altri porticcioli e Marriott Hotel, così tutti hanno l'impressione di vincere.
Ma è solo un'ennesima bufala?
Totale. Il turista odierno non va da nessuna parte. Tutti i miglioramenti dell'esistenza portano agli stessi aeroporti e agli stessi alberghi per turisti, alle stesse ferie da pina colada. I turisti sorridono della loro abbronzatura e dei loro denti smaglianti, e credono di essere felici. Ma l'abbronzatura nasconde quello che sono veramente: schiavi salariati, con la testa piena di spazzatura americana. Il viaggio è l'unica fantasia del ventesimo secolo che ci è rimasta, l'illusione che andare da qualche parte ci aiuti a reinventare noi stessi.
E invece non è possibile?
Non c'è nessun posto dove andare. Il pianeta è al completo. p.54

Siamo sempre più scontenti. I ceti medi dovrebbero essere la spina dorsale della società, con tutti i loro doveri, le loro responsabilità. Ma le vertebre sono incrinate. Le qualifiche professionali non valgono niente; una laurea in lettere è come un diploma in origami. Quanto alla sicurezza, non esiste. Un computer del Tesoro decide che i tassi d'interesse dovrebbero salire di un punto e io mi ritrovo a dovere al direttore della banca un altro anno di duro lavoro. p. 75

* The Clash, London's burning, dial 99999

1 commento:

  1. Forse per l'amata London's burning, forse per il richiamo al turismo di massa che io estendo a più sottili tentativi per riacquisire un'autocoscienza, forse per la visionaria "fantapoliticadacombattimento" di Ballard, ma sopratutto nella speranza di ritrovare il tempo per poter parlare con cognizione di causa di libri occupo un "post-o".

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