martedì 7 ottobre 2008

Index librorum prohibitorum



Il I° Concilio di Nicea (325 d.C.) proibì le opere di esponenti dell'eresia ariana.
Da quel momento, in maniera progressivamente più organizzata e sistematica la chiesa cattolica si è prodigata per la messa al bando di libri non graditi.
Un ruolo fondamentale lo ha avuto la Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione, il Sant'Uffizio, che, istituita nel 1542, aveva, tra gli altri "fini istituzionali", la vigilanza sui libri.
Il primo indice vero e proprio si deve a Paolo IV, al secolo Giovanni Pietro Carafa già primo presidente della congregazione, che nel 1559 fece pubblicare il cosidetto Indice Paolino.
L'indice includeva l'opera omnia di autori non cattolici anche di opere non religiose, svariate edizioni della Bibbia, l'intera produzione di alcuni tipografi, libri di magia e astrologia e molte opere anonime.
Nel 1571 Pio V istituì la Congregazione dell'Indice che aveva lo scopo di aggiornare e diffondere l'Indice in "concorrenza" con il Sant'Uffizio.
L'Indice dei libri proibiti fu abolito solo nel 1966 da Paolo VI.
L'Opus Dei ha continuato fino al 2003 ad aggiornare l'indice sotto forma di guida bibliografica...

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