Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito:
Cara Amélie Nothomb,
sono un soldato di seconda classe dell'esercito americano, mi chiamo Melvin Mapple, ma lei mi può chiamare Mel. Sono di stanza a Baghdad dall'inizio di questa guerra di merda, cioè da più di sei anni. Le scrivo perché soffro come un cane. Ho bisogno di un po' di comprensione e lei, io lo so, lei mi capirà.
Mi scriva. Spero di avere presto una sua risposta.
Melvin Mapple
Baghdad, 18/12/2008 p.7
Ti sarai liberata dal tuo principale problema. Te stessa. p. 116
la copertina
sabato 25 maggio 2013
Una forma di vita
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