Tom Robbins. «B» come birra (B Is for Beer, 2009), "Icone", 27, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2010, traduzione dall'inglese di Salvatore G. Fichera, 134 pagine.
Non sorprendentemente, i calzini rimasero in silenzio, come era loro diritto, garantito dalla legge. p.34
La signora Perkel accese una lampada. A Seattle, in ottobre, le giornate sono già talmente buie, alle sei di pomeriggio, che i pipistrelli sono fuori a far la spesa di insetti e le stelle sfregano i fiammiferi bagnati nel tentativo di far arrivare un po' di luce attraverso l'oscurità. p47
Alla fine, si ritrovò in piedi davanti al frigorifero. Aprendo la porta di botto, Gracie si ritrovò faccia a faccia con un ripiano affollato di Pepsi cola e birre. Si sporse e afferrò una lattina. La fissò. Tirò la linguetta. Non era Pepsi. p.57
Come certamente sapete, il nostro pianeta gira sul proprio asse nello spazio. Però gira lentamente, compiendo una completa rotazione soltanto ogni ventiquattro ore; e questo è un bene, non è vero? Perché, se il nostro mondo girasse alla velocità cui sembrava girare la stanza di Grace, il sole sorgerebbe e tramonterebbe ogni quindici minuti, gli astronomi dovrebbereo essere rapidi come i clown dei rodei e sarebbe quasi impossibile impedire alle polpette di saltare fuori dagli spaghetti. p.60
"Il mondo comune non è che la schiuma che fluttua sul mondo reale, quello più profondo, e un giorno o l'altro tu e io ci incontreremo ancora". p.132
la copertina
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