giovedì 17 dicembre 2009

Io sono il Tenebroso





Fred Vargas, Io sono il Tenebroso (Sans feu ni lieu, 1997), "Stile libero - Noir", Einaudi, Torino, 2006, traduzione dal francese di Maurizia Balmelli, 250 pagine.


All'albergo della Vecchia Lanterna a Nevers, non servivavo la colazione dopo le dieci. Louis era abituato a questo tipo di punizione, poiché apparteneva alla schiera di gente sospetta che si alza dopo l'ora legale, tra le undici e mezzogiorno, all'ora degli sballati, dei nottambuli, dei proscritti, dei colpevoli, dei poltroni, degli scapoli, dei malrasati e degli immorali. p. 204

La copertina



Copertina delle edizione J'ai lu, "Policier", Parigi, 2001.



El Desdichado
Je suis le Ténébreux, - le Veuf, - l'Inconsolé,
Le Prince d'Aquitaine à la Tour abolie :
Ma seule Etoile est morte, - et mon luth constellé
Porte le Soleil noir de la Mélancolie.

Dans la nuit du Tombeau, Toi qui m'as consolé,
Rends-moi le Pausilippe et la mer d'Italie,
La fleur qui plaisait tant à mon coeur désolé,
Et la treille où le Pampre à la Rose s'allie.

Suis-je Amour ou Phébus ?... Lusignan ou Biron ?
Mon front est rouge encor du baiser de la Reine ;
J'ai rêvé dans la Grotte où nage la sirène...

Et j'ai deux fois vainqueur traversé l'Achéron :
Modulant tour à tour sur la lyre d'Orphée
Les soupirs de la Sainte et les cris de la Fée.

Il diseredato
Io sono il tenebroso – il vedovo – l’inconsolabile,
Il Principe d’Aquitania dalla torre abolita;
La mia unica stella è morta – e sul mio liuto ornato di stelle
È impresso il Sole nero della Melanconia.

Nella notturna tomba, tu che mi hai consolato,
Rendimi Posillipo e il mare d’Italia,
Il fiore che tanto rallegrava il mio cuore deserto
E la pergola ove il pampino s’intreccia con la rosa.

Sono io Amore o Febo? Lusignan o Biron?
La mia fronte è ancora rossa per il bacio della regina;
Io ho sognato nella grotta dove la sirena nuota…

Due volte vittorioso l’Acheronte ho varcato:
Alterni modulando sulla lira d’Orfeo
I sospiri della santa e le grida della fata.

Les Filles du feu (Les Chimères), 1854, Gérard de Nerval

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