lunedì 17 agosto 2009

Stupore e tremori

Amélie Nothomb, Stupore e tremori (Stupeur et tremblement, 2000), "Amazzoni", Voland, Roma, 2001, traduzione dal francese di Biancamaria Bruno, 120 pagine.

- Non importa. Da adesso le ordino di non capire più il giapponese.
- Impossibile. Nessuno può ubbidire a un ordine del genere.
- C'è sempre il modo di ubbidire. E i cervelli occidentali dovrebbero capirolo, una buona volta.
"Ci siamo", pensai prima di ribattere.
- Il cervello nipponico è probbailmente capace di dimenticare una lingua. Il cervello occidentale non ne ha facoltà.
Questo argomento stravagante gli parve accettabile.
- Ci provi, comunque. Faccia finta, almeno. Ho ricevuto degli ordini per quanto la riguarda. Siamo intesi? p.18

Giocavo allora a quello che chiamavo 'lanciarmi nel paesaggio'. Incollavo il naso alla finestra e mi lasciavo cadere mentalmente. La città era talmente in basso: prima di schiacciarmi al suolo, avevo tutto il tempo di guradarmi intorno. p.23

Non appartenevo alla razza dei conquistatori ma alla specie delle vacche che pascolano nel prato delle fatture aspettando il passaggio del treno della grazia. Com'era bello vivere senza orgoglio e senza intelligenza. Mi ibernavo. p.42

Curiosamente, tutto questo ha la sua logica: i sistemi più autoritari provocano, nei paesi in cui vengono applicati, allucinanti casi di devianza - e, perla stessa ragione, inducono a una relativa tolleranza rispetto alle stranezze umane più strabilianti. Non si può avere idea di cosa sia un individuo eccentrico se non si è mai incontrato un eccentrico giapponese. Avevo dormito sotto la spazzatura? Be', se ne erano visti altri. Il Giappone è un paese che conosce il significato della parola 'impazzire'. p.59

A dire la verità, se deve evitare la voluttà perché favorisce la traspirazione. Non c'è niente di più vergognoso del sudore. Se mangi a quattro palmenti un bel piatto di fettuccine, se ti abbandoni alla rabbia del sesso, se passi l'inverno a dormicchiare vicino al camino, suderai. E nessuno avrà più dubbi sulla tua volgarità.
Tra il suicidio e la traspirazione non esitare. Versare il proprio sangue è ammirevole quanto è immondo versare il proprio sudore. Se ti dai la morte, non suderai mai più e la tua angoscia sarà finita per sempre. p.66

L'onore consiste il più delle volte nell'essere iditoi. Non è meglio comportarsi da imbecilli che disonorarsi? p.78

In Giappone questo si chiama sabotaggio: uno dei crimini nipponici più gravi, tanto odioso, che si usa la parola francese, perché bisogna essere stranieri per concepire una bassezza simile. p.92

Questa constatazione mi richiamò alla mente il detto di André Maurois: "Non dire troppo male di te stesso: finiranno per crederci." .p116

la copertina







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