lunedì 1 novembre 2010

I terribili segreti di Maxwell Sim






Teignmouth Electron
, Tacita Dean, 1999, National Maritime Museum, Greenwich, London

Jonathan Coe, I terribili segreti di Maxwell Sim (The Terrible Privacy of Maxwell Sim, 2010), "I Narratori", Feltrinelli, Milano, 2010, traduzione dall'inglese di Delfina Vezzoli, 363 pagine.


Eh no, non va bene. Non si può star seduti vicino a qualcuno per tredici ore filate e ignorarlo completamente, vi pare? p.34

Nei giorni andati, prima delle autostrade, prima delle circonvallazioni, viaggiare per l'Inghilterra significava visitare effettivamente dei posti. A quell'epoca percorrevi le High Street in macchina (o a cavallo, se andiamo ancora più indietro nel tempo) e ti fermavi nei pub al centro delle città (o nelle stazioni di posta o nelle locande per il cambio dei cavalli comunque si chiamassero).
Adesso, l'intera rete stradale sembrava fatta apposta per impedire che questo accadesse. Le strade esistevano per impedirti di incontarre gente, per garantire che non passassi mai nelle vicinanze di uno dei posti dove il genere umano si riunisce. p203

La m ia teoria - una delle tante - era che, una volta arrivati alla mezza età, eri così sfinito e poco sorpreso dalla vita che dovevi fare un figlio per dotarti di un nuov paio d'occhi attraverso i quali guardare le cose, per farle sembrare ancora nuove ed eccitanti. p.222

la copertina




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