domenica 3 ottobre 2010

La vita degli animali





Addio di Gulliver agli Houyhnhnm, Grandville (1803-1847)

John Maxwell Coetzee, La vita degli animali (The Lives of Animals, 1999), "Gli Adelphi", 268, Adelphi, Milano, 2000, a cura, e con un'introduzione di Amy Gutmann, traduzione dall'inglese di Franca Cavagnoli e Giacomo Arduini, 155 pagine.


"Puntiamo il dito contro i tedeschi, i polacchi e gli ucraini che sapevano e non sapevano delle atrocità perpetrate intorno a loro. Ci piace pensare che fossero rimasti intimamente segnati dalle conseguenze di quella specifica forma di ignoranza. Ci piace pensare che nei loro incubi fossero perseguitati da coloro di cui avevavno ignorato le sofferenze. Ci piace pensare che la mattina si svegliassero stanchi, e che siano morti distrutti dal cancro. Ma forse non è stato così. L'evidenza indica l'opposto: possiamo fare di tutto e passarla liscia; non c'è punizione". p.47

"Forse è questa l'origine degli dèi" dice sua madre. Scende il silenzio. "Forse abbiamo inventato gli dèi per dare loro la colpa di ogni cosa. Sono stati loro a darci il permesso di mangaiare la carne. Sono stati loro a darci il permesso di giocare con le cose impure. Non è colpa nostra, è colpa loro. Noi siamo soltanto figli loro".
"Ne è convinta?" chiede cauta Mrs. Garrard.
"E Dio ha detto: Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo" cita sua madre. "I conti tornano. Dio ci ha detto che andava bene". p.53

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