José Saramago, Il viaggio dell'elefante (A Viagem do Elefante, 2008), "Super ET", Einaudi, Torino, 2010, traduzione dal portoghese di Rita Desti, 202 pagine.
Uno guarda la mappa è già si ritrova stanco. Eppure, tutto li sembra vicino, per così dire a portata di mano. La spiegazione, ovviamente, sta nella scala. E' facile accettare che un centimetro sulla mappa equivalga nella realtà a venti chilometri, ma quello che di solito non pensiamo è che anche noi subiamo in questa operazione una riduzione dimensionale equivalente, ed è per questo che, essendo già una cosa tanto minuscola nel mondo, lo siamo infinitamente di più nelle mappe. p.124
[...] così dimostrandosi, ancora una volta, non solo che l'ottimo è nemico del buono, ma anche che il buono, per quanto si sforzi, non arriverà mai ai calcagni dell'ottimo. p. 132
Mi domando se valga la pena di scrivere la parola montagna se non sappiamo che nome darebbe a se stessa la montagna. p.188
Agli alberi dipinti le foglie non cadono. p. 188
Se tutti facessero ciò che possono, il mondo sarebbe certo migliore, [...] p.198
la copertina
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