Raymond Queneau, Un rude inverno (Un rude hiver, 1939), "Letture Einaudi", Einaudi, Torino, 2009, traduzione dal francese di Paola Gallo, prefazione di Stefano Bartezzaghi, 127 pagine.
La sua memoria era lastricata di lapidi come quella di un romantico, ma lui, da funzionario coscienzioso, estirpava con cura le erbacce lungo i viali e coltivava con ardore le poche aiuole in fiore che malgrado i tanti inverni non eran punto appassite. p.9
Lehameau chiuse gli occhi per contemplare coraggiosamente il grande vuoto tutto nero che si era scavato dentro di lui. p.11
- Tempo di febbraio. Se non cade la neve d'inverno quando dovrebbe cadere? Sempre meglio che nevichi dìinverno piuttosto che d'estate, non trova?
- Indubitabilmente. Ecco come bisogna prendere la vita. In effetti. Ma la vita, Bernard, la vita degli uomini, non è come il tempo. Da un certo momento in poi non smette più di nevicare. p.125
la copertina
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