sabato 27 ottobre 2012

Great Jones Street


Don DeLillo, Great Jones Street (Great Jones Street, 1973), "Net", 144, Il Saggiatore, Milano, traduzione dall'inglese di Marco Pensante, 2004, 267 pagine.

La celebrità esige ogni eccesso. p. 1

Sono Ordinario di Storia Latente alla Cattedra Morehouse dell'Osmond Institute. Però non occupo la Cattedra Morehouse. Occupo la Houseman. Il mio corso tratta di eventi che non si sono verificati, ma solo per un pelo, e di eventi che si sono in effetti verificati ma senza essere percepiti né commentati, come per esempio l'influsso batteriologico o la formazione delle catene montuose, e anche di eventi che probabilmente si sono verificati ma che nessuno ha mai riportato. Spesso gli avvenimenti potenziali sono più importanti di quelli veri. Spesso gli avvenimenti reali non tramandati dalla storia sono più importanti di quelli registrati, veri o potenziali che siano. p.81

In tempi difficili la bellezza è pericolosissima, come una coltellata al cuore dell'individuo razionale, e solo chi vive tra le righe di giorni tanto bizzarri è in grado di comprenderne nome e forma. p.166

Nel giro di un paio di millenni , quello che sembra un paradosso della civiltà contemporanea verrà compreso solo dagli uomini che riusciranno a impiegare efficacemente i metodi della controarcheologia. Uomini che studieranno la nostra epoca non per mezzo degli scavi, ma arrampicandosi su dune sconfinate di macerie industriali, acciaio mutilato nel tentativo di raggiungere le cime dei palazzi da noi costruiti. E una volta arrivati, raccoglieranno e catalogheranno con devozione guglie, mansarde, torrette, parapetti, campanili, serbatoi per l'acqua, vasi da fiori, casette per piccioni e camini [...] E al loro ritorno nelle università sotterranee, i controarcheologi elencheranno in dettaglio le ragioni della nostra estinzione, citando come prima e fondamentale il nostro aver immaginato la bellezza nell'aria, a disposizione di qualsiasi volatile predatore, mentre al livello del suolo non abbiamo eretto altro che ferraglia, macchinari e strumenti di tortura. pp. 211-12.

Bisogna essere un po' pazzi per diventare pornografi, e mezzi svedesi per riuscire a esporsi alla pornografia conclamata senza perdere la misura della propria umanità. Qualsiasi opera pornografica ci avvicina di un passo al fascismo. Riduce l'elemento umano. Incoraggia reazioni da insetto. p.225

la copertina











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